La basilica di Santa Maria de Gulia, situata a Castellabate paese, risale alla prima metà del XII secolo ed è sorta sulla preesistente cappella basiliana. Il luogo di culto pur essendo dedicato a santa Maria Assunta assume il nome di Santa Maria de Gulia. Così chiamata, per aferesi, perché il colle sul quale sorgeva, visto dal mare, sembra un'aquila posante con l'altero rostro rivolto a destra. Il nome potrebbe derivare anche da guglia, cioè cima, vetta.

La Basilica Pontificia “Santa Maria de Gulia” a Castellabate. La Basilica romanica di Castellabate, denominata anche “Duomo”, risale alla prima metà del sec. XII. Difatti, il rito della sua dedicazione avvenne il 17 gennaio 1138, per le mani del Beato Simeone Abate V della Badia di Cava dei Tirreni, cofondatore di Castellabate e successore di San Costabile Gentilcore, che diede inizio alla costruzione del castello. Per l’accresciuto numero dei primi abitanti del colle fu necessario ingrandire l'Oratorio preesistente di "S. Maria de Gulia". La Basilica, eretta inizialmente a due navate secondo lo stile romanico cavense, subì la prima trasformazione nel sec. XV con l’aggiunta, al suo lato sinistro, di cappelle gentilizie, i cui nudi pilastri ed archi d’ingresso furono rivestiti nel secolo successivo di pietra arenaria locale. Nello stesso sec. XV il sacro Tempio fu arricchito di transetto ed abside, come testimoniano le monofore gotiche, ivi riapparse nel corso dei lavori di restauro. Alla fine del sec. XVIII l'interno del Tempio, in pietra a faccia vista rimaneggiato con sovrastrutture barocche, secondo la moda del tempo, subì la distruzione del caratteristico porticato e di preziosi affreschi, di cui restano tracce. Oggi, dopo lavori di restauro, il Tempio con l’annessa torre campanaria ha ripreso in gran parte il suo volto originario, conservando dell'epoca barocca la facciata principale, il transetto e l’abside.